Latrofa replica a Zambito, dopo le critiche al Comune sui progetti della zona Stazione: «Chi è abituato ad avere una visione padronale delle istituzioni si permette di usare toni inauditi nei confronti di un’amministrazione comunale che ha dimostrato la capacità di tradurre idee solo su carta in opere per i cittadini. È il caso del progetto di Binario 14, che scientificamente la candidata del Pd racconta ai pisani in modo parziale e falso. Questi i fatti: Binario 14 è un piano d’intervento costituito da numerosi progetti per un valore di oltre 43 milioni di euro. Una parte della copertura sarebbe dovuta provenire dal Gse (Gestore dei servizi energetici) e avrebbe dovuto in gran parte finanziare il progetto di Apes a San Giusto per un costo complessivo di circa 29 milioni. A fronte della previsione, basata sul niente, il Gse ha quantificato, su nostra richiesta, il reale contributo in soli 1,9 milioni con una “perdita” netta di oltre 20 milioni. Con il sindaco Conti siamo dovuti andare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per presentare un nuovo progetto rimodulato in base alle minori risorse disponibili e attuare quei correttivi necessari per non perdere il finanziamento. Abbiamo dovuto anche aggiornare il piano triennale delle opere pubbliche inserendo in via cautelativa somme a copertura del nuovo progetto. Siamo orgogliosi del lavoro fatto e di aver dato il via a molti importanti cantieri che stanno cambiando il volto della città. Siamo orgogliosi, altresì, di essere arrivati a Palazzo Gambacorti con il voto dei cittadini, che stanno apprezzando i numerosi cantieri partiti in città, e di aver dimostrato sul campo la capacità di programmare e progettare interventi che hanno portato al Comune dal 2018 a oggi circa 160 milioni di euro intercettati da bandi. Torno a chiedere un confronto pubblico su Binario 14 e Sant’Ermete, atti alla mano, all’ex assessora Zambito. La sua è una narrazione a cui forse sono abituati nei circoli e nelle feste di partito, sempre meno frequentate, ma che non si meritano i cittadini pisani».

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