Il caro bollette si abbatte sul bilancio del Comune e costa quasi 2,8 milioni di euro alle tasche dei pisani. È questa la stima delle maggiori spese, che dovrà sostenere l’amministrazione, dovute ai rincari energetici. L’aumento dei costi energetici per effetto della guerra in Ucraina, spiega una nota del Comune, «ha fatto stimare per il 2022 a carico del Comune un aumento di 45mila euro destinati ai carburanti, di 50 mila per l’illuminazione pubblica e di 2,6 milioni di euro per le utenze di energia elettrica e gas, per un aumento complessivo di 2,75 milioni di euro». Numeri che dimostrano quanto sia urgente il raggiungimento dell’indipendenza energetica da fattori esterni e che spingono il Comune a investire sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) con la delibera di giunta che approva l’atto di indirizzo per valutare la proposta di partenariato pubblico-privato, avanzata tramite manifestazione di interesse da un soggetto privato (la società di investimento Green Wolf e il gruppo Simtel, impegnato nel settore delle telecomunicazioni), per realizzare impianti di produzione da fonti rinnovabili e di una comunità energetica rinnovabile a Pisa: una comunità locale di utenti che, tramite la volontaria adesione a un contratto, collaborano per produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno o più impianti energetici locali per fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri. «Le Cer – sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Raffaele Latrofa – sono un pezzo della nostra idea di Smart City e un’occasione da cogliere al volo per investire su sviluppo economico, sociale e ambientale, puntando all’autosufficienza energetica e al risparmio economico a favore delle categoria di cittadini più deboli».

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